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Covid-19: il governo cinese raccomanda l’impiego del farmaco Avigan. Da oggi anche in Italia

Avigan/Favipiravir, l’ultima presunta promessa farmacologica per contrastare il Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19

Pechino ha già deciso di raccomandare ufficialmente l’impiego del farmaco nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Il farmaco è stato sviluppato da una consociata di Fujifilm, Fujifilm Toyama Chemical. Secondo Zhang Xinmin, direttore del Centro nazionale cinese per lo sviluppo della biotecnologia, parte del ministero delle Scienze cinese, il farmaco “ha un livello elevato di sicurezza ed è chiaramente efficace nel trattamento” dell’infezione causata dal nuovo coronavirus.

Toyama Chemical ha sviluppato il farmaco nel 2014, e il Giappone lo sta utilizzando per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19 sin dallo scorso febbraio.

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Secondo il racconto di Zhang Xinmin chi ha preso il medicinale ha negativizzato il virus in quattro giorni mentre il gruppo di controllo ce ne ha messi undici.

Toshimitsu Motegi, ministro degli Esteri del Giappone, ha dichiarato che il suo paese donerà il farmaco Avigan (Fapiravir) all’Iran per aiutare a curare i pazienti del Coronavirus SARS-CoV-2 e COVID-19.

Lo studio ha confermato che le radiografie mostrano dei miglioramenti nelle condizioni polmonari in circa il 91% dei pazienti a cui è stato somministrato il medicinale.

Mentre quelli che non l’hanno preso hanno una percentuale del 62%. Ora il farmaco verrà prodotto in serie in Cina con la licenza giapponese. Si parla anche di una medicina orale che utilizza favipiravir, sviluppata dalla Sihuan Pharmaceutical di Hong Kong, che potrebbe essere efficace per trattare i pazienti COVID-19. Intanto il virus Sars-CoV-2 sembra scomparire a contatto con elevate concentrazioni di enoxaparina sodica, un anticoagulante fra i più utilizzati per la prevenzione del tromboembolismo venoso.

Va però anche ricordato che Fujifilm, proprietaria di Fapiravir, sta soltanto adesso fornendo Avigan agli ospedali giapponesi per la ricerca clinica e si sta anche preparando a condurre i propri test clinici in Giappone.

La ricerca in Giappone è iniziata a marzo, con risultati non previsti per diversi mesi. Ma in Giappone si sta anche sviluppando un farmaco usando parti del sistema immunitario prelevate dal plasma delle persone contagiate dal nuovo coronavirus e poi guarite, per trasferire gli anticorpi. La società che la sta studiando, Takeda, chiamerà il trattamento TAK-888 e ha precisato che potrebbe essere utilizzato solo da un numero esiguo di malati, quelli più gravi.

Il farmaco verrà utilizzato anche in Veneto come ha annunciato in diretta Facebook il presidente della Regione Luca Zaia“Sta girando un video di un farmaco giapponese, l’Avigan. L’Aifa ha dato l’ok alla sperimentazione, e verrà sperimentato anche in Veneto, spero che da domani si possa partire”.

L’autore del video cui fa riferimento il governatore Zaia è Cristiano Aresu, farmacista laureato a La Sapienza di Roma e che vive e lavora in Giappone.

Cauto il commento del virologo Burioni“Non esistono evidenze scientifiche in merito”.

La posizione dell’Aifa

Tutte le sperimentazioni sono autorizzate dal comitato tecnico scientifico di Aifa e da quello dello Spallanzani. Abbiamo due farmaci giapponesi già autorizzati, domani mattina la commissione di Aifa partirà con la definizione del nuovo trial clinico del farmaco usato in giappone Avigan (Favipiravir). Come funziona la sperimentazione? Gli ospedali saranno chiamati a sperimentare i farmaci, i pazienti individuati secondo criteri che saranno stabiliti. Nel giro di un mese potremmo avere le prime indicazioni sull’efficacia di questi farmaci. I dimessi sono guariti, una volta usciti dall’ospedale vanno comunque seguiti perché hanno subito una infezione importante.

La posizione dell’AIFA sull’utilizzo dell’AVIGAN

Fonte Nurse Times

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Redazione InfoNurse

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