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Le Rsa se le Raa sono al collasso

”La pandemia mette in crisi non solo le aziende sanitarie che non hanno personale a sufficienza per coprire le emergenze ma, al tempo stesso se ne vanno gli infermieri dalle Rsa; danno la loro disponibilità per entrare nelle Aziende sanitarie, portando le RSA e RAA al collasso, rimane solo l’oss.   

L’assistenza domiciliare ADI con i nuovi piani regionali sui non autosufficienti è nel caos per via della pandemia, gli Assessori hanno demolito le cure domiciliari costruite in tanti anni; tagli del personale, tagli degli assegni di cura con una riduzione del 70% dei beneficiari creando l’aumento dei ricoveri nell’emergenza covid; Cosa sta accadendo ai migliaia di malati non autosufficienti? Ai malati di tumore? Ai cittadini che hanno bisogno di fare esami, visite specialistiche? Stanno ricevendo risposte negative alla domanda di cura da parte delle ASL, tutto sospeso.

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Parliamo anche della riduzione di orario del personale Oss da parte delle cooperative sull’assistenza di  ragazzi disabili nelle scuole.

E’ una situazione anomala, oppure legittima e virtuosa nel non scegliere di rafforzare con il personale adeguato l’assistenza, sembra che abbia un difetto; che questo problema in questa società politica (Governo, Parlamento e Commissioni tecniche sanitarie  nazionali), questi cittadini sono invisibili. 

Molte strutture RSA – RAA sono al collasso, mettono il personale in cassa integrazione, riducono le ore lavorative;  il personale che non è idoneo temporaneamente al lavoro causa contesto epidemiologico vengono lasciati a casa senza stipendio. Questa situazione d’emergenza obbliga gli oss a turni massacranti con sospensioni di ferie. Non vengono eseguiti i tamponi al personale, dispositivi individuali assenti, spesso non idonei, oppure chiusi negli scatoloni e non consegnati al personale, percorsi sporco-pulito inesistenti. Tanti ospiti e operatori ammalati.

Questi operatori sono diventati “soldati che vanno al fronte con scarpe di cartone” 

Quanti morti dovremo ancora vedere per far in modo che siano fatti controlli seri facendo rispettare tutte le norme di sicurezza; e far sì che le Rsa –  RAA possano diventare luoghi sicuri per i nostri cari e per tutti gli operatori che si occupano di loro.

Non  bastano più le parole, vogliamo i fatti, si sta combattendo contro un nemico subdolo, speriamo in un’imminente fine di questa emergenza pandemica che sta mettendo in ginocchio tutta l’Italia senza contare le mille contradizioni di scienziati – luminari, senza contare le cavalcate di molti politici per opportunismo che si aumentano lo stipendio, e i cittadini fanno sacrifici su tutto. 

Dov’è il Governo in questo momento? Restano a galla tutti gli operatori che si dedicano all’assistenza e cura dei propri simili e continuano ad annaspare in questa catastrofe sanitaria. Anni di tagli, riduzione del personale, mancati investimenti propedeutici nel fronteggiare nuovamente un’emergenza, i Governatori che dimostrato incapacità proclamando nuove elezioni.

Siamo stanchi di dirigenti incompetenti messi dalla politica, il cui unico obiettivo è quello di difendere la loro poltrona.

Siamo stanchi del sistema venduto che si preoccupa di perseverare coltivando il proprio orticello.

I lavoratori sono stanchi delle tante tarantelle, di Governatori che prendono in giro i cittadini, dalle loro incapacità nell’intervenire in salva guardia dei lavoratori e cittadini.

Le strutture assistenziali sono allo sbando, sono saltati tutti i protocolli non c’è più organizzazione; molti dirigenti fuggono dalle loro responsabilità, barelle che stazionano nei pronto soccorso, in altre situazioni i pronto soccorsi vengono chiusi per reclutare personale portando al collasso tutto il sistema salute.

Dove sono i 34 mila operatori che il governo aveva promesso? Dove sono le 2 mila assunzioni promesse?

Non bisogna dimenticare che tutti gli operatori sono esseri umani che più che eroi si sentono soldati; come quei soldati in ritirata dalla Russia con le scarpe di cartone e stracci, con dotazioni inadeguate, una terribile ecatombe di soldati.

In mezzo a tutto ciò c’è l’oss – l’osa- l’asa – l’infermiere generico, puericultrice che non riescono ad avere un loro ruolo in questa pandemia  “non sono nessuno e nessuno li nomina” fantasmi del sistema salute, infatti, nella legge di bilancio art 66  per il triennio 2019 – 2021 viene il mancato coinvolgimento di queste figure all’interno del DDL; ma soprattutto manca anche il coinvolgimento degli operatori socio sanitari che lavorano nelle RSA – RAA e nelle Strutture Sanitarie essendo una delle professioni di collaborazione che cooperano con la figura dell’infermiere.

Poca importa, di vedere anziani, cittadini malati spegnersi E nei loro occhi vedere la solitudine e la disperazione di non farcela; e l’oss a fine turno sente ancora le loro grida, la loro voce, perché chiedono ancora una volta di vedere i loro cari. 

Forse qualcosa è sfuggito a tutti come è sfuggito al Governatore della Liguria che ha definito gli anziani ”non utili alla produttività, improduttivi”, non si può umiliare un essere umano.

Abbiamo molte graduatorie aperte e sarebbe importante che la circolare emanata dal Consiglio dei Ministri sia rivolta anche verso le RSA – RAA poiché l’oss è una risorsa e può essere una soluzione per garantire l’emergenza sanitaria; bisogna intervenire subito eliminando anche la richiesta del nulla osta procedendo con le assunzioni in forma diretta a tempo indeterminato.  

Questi operatori, che da Voi sono ignorati in questo nuovo stato di emergenza Sanitaria, stanno dando il loro contributo nell’assistenza agli anziani malati di covid, ai cittadini malati, fanno doppi turni, lavorano da soli su 90 ospiti, si vedono sospendere le ferie, rimangono a casa senza stipendio, si vedono ridurre lo stipendio, rischiano la propria vita e quello dei loro famigliari, diventano i tappa buchi in assenza degli infermieri, si vedono aumentare le competenze infermieristiche “ abuso di professione” per poi non vedere nessuna forma di riconoscimento, penalizzati come operatori, come essere umani,  ma anche come professionisti, e come se la loro professione, il loro sacrificio non esiste, invisibili, o fa comodo.

Bisogna riconoscere urgentemente a queste figure il loro ruolo #aera sociosanitaria legge 3/18 Lorenzin un riconoscimento dovuto per la professione che svolgono: ”assistenza e cura delle persone-cittadini” e per l’egregio lavoro svolto e che svolgono in questa nuova emergenza covid19.

E non dimentichiamo che per 5 euro all’ora abbiamo molti operatori delle imprese di pulizie che rischiano la oro vita per sanificare e rendere idonei i reparti e le corsie in questo covid19, anche loro sono eroi, poiché senza di loro le corsie sarebbero inagibili. Una categoria che da sempre collabora in prima linea ma non valorizzata e dimenticata, sicuramente non dai cittadini, e neanche da noi, perché il loro impegno professionale in questa fase delicata è importante per l’igiene ambientale delle strutture e delle unità.

Quando il covid19 scomparirà ci troveremo con lo stesso problema, ospedali chiusi, rsa – raa con i soliti problemi, personale ridotto, demansionamento, abuso di professione, la mole di burocrazia, burnout, e non dimentichiamo il  disagio e la mancanza di assistenza e di cura dei malati e degli anziani 

Chiediamo un provvedimento urgente che dia la possibilità alle strutture Rsa e Raa di assumere il personale  necessario alle attività straordinarie ed urgenti  ma anche quella ordinaria con contratto a tempo indeterminato attraverso le graduatorie aperte.

Chiediamo di destinare le risorse disponibili anche per l’operatore socio sanitario e per altre figure analoghe poiché in questa pandemia in prima linea non ci sono solo infermiere medici, ci sono anche gli OSS.

 La Federazione Migep OSS

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