Coronavirus, Nursing Up: “Con i sacrifici del personale sanitario si vogliono risarcire anche i lavoratori del comparto non coinvolti nell’emergenza”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa firmato da Mauro D’Ambrosio, Monica Trombetta e Mariella De Astis, dirigenti nazionali del sindacato infermieristico, e riguardante la proposta inviata in Regione Lombardia da Cgil, Cisl e Uil.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio…. di fare danni e di addentare le risorse dedicate agli Infermieri e agli altri professionisti sanitari! Difatti i sindacati della Triplice, con il silenzio/assenso di FIALS e FSI, hanno presentato ieri in Regione Lombardia una piattaforma economica che prevede, tra le altre cose, di premiare tutti i lavoratori delle Aziende Ospedaliere, comprese quelle figure che non hanno nessun rapporto con l’esposizione al rischio da Covid-19 …! Ancora una volta i sacrifici, la professionalità, i rischi elevati, la devastazione psicologica degli operatori sanitari, sono utilizzati dai sindacati generalisti per accontentare tutti, indiscriminatamente. Beninteso non è una lotta tra lavoratori, questa è la realtà, è la storia di una ingiustizia che dura da oltre 15 anni; da quando chiediamo alla Politica una collocazione contrattuale diversa, un’area separata dove poter valorizzare le peculiarità e la rilevanza delle professioni sanitarie, che finalmente oggi sono sotto gli occhi di tutti i cittadini.
Noi di Nursing Up non possiamo accettare tale appiattimento salariale, e con noi tutti i professionisti che si aspettano un giusto riconoscimento: è arrivato il momento di dare un senso alle belle parole che tutti i giorni si spendono in favore degli infermieri e degli altri operatori coinvolti, in prima linea, nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Per noi si tratta di un atto dovuto. Lasciamo ad altri sindacati le proposte demagogiche in cui si tenta di utilizzare le risorse per incentivare, a pioggia, anche chi non c’entra nulla con la pandemia in atto. Risorse che sono state stanziate per il personale sanitario, specificatamente per quel personale direttamente impegnato nelle attività di contrasto alla emergenza epidemiologica; così recita il D.L n.18 del 17 marzo 2020 che vogliamo sia rispettato ed integrato con ulteriori risorse, in modo da concretizzare un reale e dignitoso riconoscimento per l’elevato sforzo e per le elevate competenze messe in campo dai professionisti sanitari.
Non bastano solo i “grazie” e gli appellativi di “Eroi e Angeli”, che pure ci rendono orgogliosi del nostro essere professionisti; meritiamo anche riconoscimenti tangibili, perché ci sono donne e uomini che rischiano la vita tutti i giorni, per salvare altre vite e difendere la Nazione dall’epidemia.
Siamo consapevoli che le carenze strutturali, organizzative e di personale del nostro SSN hanno contribuito ad acuire i sacrifici dei professionisti sanitari, così come siamo coscienti che le responsabilità di tale sfacelo sono da attribuire in egual misura alla Politica e alle Dirigenze Regionali e delle Aziende Sanitarie, le quali hanno fatto sempre finta di non accogliere i nostri appelli e le richieste dei professionisti che rappresentiamo; nonostante ciò, con senso di responsabilità, abbiamo continuato il dialogo con le istituzioni, presentando una piattaforma economica sia a livello Nazionale che in Lombardia.
Per il Nursing Up, in tutte le Aziende italiane infatti, dovranno essere individuate almeno due tipologie di indennizzo: la prima di TIPO RISARCITORIO, per il lavoro sin qui svolto dagli operatori sanitari dall’inizio dell’emergenza e fino alla fine della stessa; la seconda di TIPO STRUTTURALE, idonea ad integrare le retribuzioni contrattuali mese per mese corrisposte agli interessati per le attività che essi vengono chiamati a svolgere quotidianamente, in quello che si preannuncia come un lento percorso per continuare a tener testa alla battaglia contro il virus .
Una retribuzione aggiuntiva di tipo risarcitorio l’abbiamo chiesta anche in Regione Lombardia, ovvero un compenso temporaneo e straordinario finalizzato a remunerare il disagio ed il rischio biologico cui sono sottoposti gli operatori sanitari del Servizio Sanitario Regionale, sotto forma di incentivo. Lo stesso è differenziato in due fasce (fascia A 100 euro e fascia B 50 euro), in rapporto al livello di esposizione al rischio, cui è connessa una analoga situazione di disagio. Gli importi, differenziati sulla base della fascia indicata, sono da intendersi come giornalieri e corrisposti per ogni turno o giornata di effettiva presenza in servizio.
Le quote, molto più elevate rispetto a quelle contenute nella proposta di CGIL- CISL- UIL, sono in modo molto semplice destinate a:
• FASCIA A – 100 EURO
Tutti i reparti COVID, comprese terapie intensive, pronto soccorso, 118, assistenza domiciliare a pazienti COVID-19, laboratori dove si processano tamponi e/o sangue per ricerca IgG/IgM
• FASCIA B – 50 EURO
Tutte le rimanenti U.O. dove principalmente non vengono trattati pazienti positivi ma che, in funzione della specialità, si trovano, seppur in modo meno frequente, a trattare pazienti infetti o sospetti tali.
Redazione InfoNurse
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