La figura dell’oss e le sue competenze professionali
L’ACCORDO STATO-REGIONI DEL 22 FEBBARIO 2001
Precisamente circa all’inizio degli anni Ottanta cresceva in modo esponenziale la richiesta di servizi assistenziali rivolti alla persona e si rendeva indispensabile istituire un percorso formativo adeguato che dopo il superato dell’esame finale portava all’ottenimento della relativa qualifica professionale fondamentale per chi voleva svolgere questa professione.
Dopo questo aumento vertiginoso del fabbisogno di richiesta assistenziale è subentrata la necessità di affiancare alla figura dell’infermiere quella di un operatore, non meglio precisato e qualificato professionalmente, per arrivare successivamente all’atto di formale riconoscimento che ha definito in modo preciso il profilo professionale dell’operatore-socio-sanitario.
La figura professionale dell’OSS acronimo di (Operatore Socio Sanitario) e il relativo profilo professionale è stata istituita con l’accordo Stato-Regioni del 22 Febbraio 2001 per rispondere ad una maggiore richiesta assistenziale e per garantire una qualità elevata nelle cure e nell’assistenza alla persona.
Attraverso il provvedimento del 22 febbraio del 2001, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, Le Regioni e le Provincie autonome ha dato atto all’accordo intrapreso tra Governo e Regioni, per l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore-socio-sanitario.
L’obbiettivo della creazione di questa è stato quello di formare personale altamente qualificato per supportare e affiancare l’infermiere nell’assistenza di base alla persona e collocare gli OSS all’interno di contesti professionali come strutture private, ospedali, case famiglia e scuole in modo da garantire un servizio di assistenza alla persona elevato e soddisfacente.
L’OSS DOPOLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI SANITARIE
In seguito alla L.3/2018 che stabiliva il riordino delle professione sanitarie sono state apportate delle sostanziali modifiche alla figura professionale dell’OSS che non verrà più definita strettamente tecnica ma riconosciuta a tutti gli effetti come professione sanitaria.
L’OSS E LE SUE AREE DI COMPETENZA
L’operatore socio-sanitario è quella figura professionale che a seguito del conseguimento dell’attestato di qualifica e al termine di specifica formazione professionale, svolge attività orientate al soddisfacimento dei bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza che può adoperare in due differenti contesti lavorativi: sociale e sanitario.
Le attività lavorative che l’oss si dividono in:
Assistenza diretta ed aiuto domestico-alberghiero:
L’operatore socio-sanitario si occupa dell’assistenza di persone non autosufficienti o allettate e le aiuta nelle attività quotidiane di igene personale, realizza attività semplici di supporto diagnostico-terapeutico, collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell’utente, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale e realizza attività di animazione o sociali nell’assistenza al malato anche terminale o morente, aiuta l’utente nel suo ambito di vita, cura la pulizia e l’igene ambientale;
Interventi igenico-sanitari e di carattere sociale:
L’oss osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell’utente; collabora alla rilevazione di interventi assistenziali e valuta per quanto concerne le sue competenze gli interventi assistenziali più adeguati da proporre; collabora all’attuazione di sistemi di verifica degli interventi; riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione e relazione appropriati per ogni situazione in riferimento alle condizioni e nel contesto in cui si opera.
Mette in atto tutte le procedure necessarie per garantire il miglior servizio assistenziale all’utente e alla famiglia e favorisce l’integrazione sociale ed il mantenimento e recupero dell’identità personale.
Supporto gestionale, organizzativo e formativo:
L’operatore socio-sanitario utilizza strumenti informativi chiari e diretti con un linguaggio semplice e comprensibile per l’individuazione dei bisogni primari dell’utente durante la sua prestazione lavorativa, collabora alla verifica della qualità del servizio; concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo professionale alla realizzazione dei tirocini formativi e alla loro valutazione; collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento.
Collabora anche nei servizi assistenziali di non ricovero alla realizzazioni di attività di carattere semplice.
L’Accordo Stato-Regioni del 22 Febbraio 2001 divide le competenze dell’operatore socio-sanitario in tre grandi macroaree: tecnica, professionale e relazionale
L’OSS E LE COMPETENZE TECNICHE
L’Operatore socio-sanitario in base alle proprie conoscenze e in grado di collaborare con tutta l’equipe multidisciplinare garantendo la realizzazione degli obbiettivi di squadra e sa attuare i piani di lavoro.
E’ in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni che permettano di verificare l’andamento del lavoro di squadra.
Collabora con l’utente e la sua famiglia:
-Nella gestione della casa e dell’ambiente di vita, nell’igene e nel cambio biancheria;
-Nella preparazione e assunzione dei pasti;
-Nell’effettuazione di acquisti quando necessario;
-Nella sanificazione e sanitizzazione ambientale.
Si occupa della pulizia e della manutenzione di arredi e attrezzature, nonché della conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l’assunzione dei pasti;
– Cura il lavaggio, l’asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare.-
– Garantisce la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico-sanitario, e dei campioni di esami diagnostici, secondo protocolli ben stabiliti.
Svolge attività finalizzate all’igene personale, al cambio della biancheria, all’espletamento delle funzioni fisiologiche, all’aiuto nella deambulazione, all’uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all’apprendimento e mantenimento di posture corrette.
In sostituzione e appoggio ai familiari e su indicazione del personale preposto è in grado di:
– Aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso;
– Aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie;
– Osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare;
– Effettuare piccole medicazioni e cambio delle stesse;
– Aiutare nelle attività di animazione che favoriscono la socializzazione, il recupero ed il mantenimento di capacità cognitive e manuali;
– Collaborare ed educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi;
– Provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella o carrozzella,
– Collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento;
– Utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell’utente; riducendo al massimo il rischio di caduta;
– Svolge attività d’informazione sui servizi del territorio e si occupa della cura del disbrigo di pratiche burocratiche;
– Infine accompagna l’utente per l’accesso ai servizi assistenziali
L’OSS E LE COMPETENZE PROFESSIONALI
In base alle competenze di natura strettamente professionale l’operatore socio-sanitario:
-Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse;
– Conosce le diverse fasi di elaborazione di intervento personalizzato;
-Riconosce per i vari ambiti; le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all’utente sofferente, disorientato, agitato, demente e handicappato mentale.
-E’ in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni problematiche generali e specifiche dell’utente;
– Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione;
-Conosce i principali interventi semplici e di educazione alla salute; rivolti all’utente e ai loro familiari;
-Conosce l’organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti di assistenza sanitaria.
L’OSS E LE COMPETENZE DI NATURA RELAZIONALE+
In merito alle competenze di natura relazionale, l’operatore socio-sanitario rispetta il principio del lavoro d’équipe rimarcato precedentemente.
Si rapporta con l’utente e la famiglia comunicando in modo partecipativo in tutte le attività quotidiane d’assistenza e sa rispondere in maniera corretta coinvolgendo e stimolando al dialogo.
E’ in grado in interagire in collaborazione con il personale sanitario e con il malato morente .Sa rapportarsi attraverso le competenze acquisite con strutture sociali, ricreative e culturali del territorio.
Organizza in modo accurato momenti di socializzazione fornendo sostegno alla partecipazione alle iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambio residenziale.
E’ in grado di partecipare all’accoglimento dell’utente in struttura e assicurare una puntuale informazione sul servizio e sulle risorse. Infine gestisce la propria attività lavorativa con la dovuta riservatezza ed eticità.
Affiancandosi ai tirocinanti sa trasmettere i propri contenuti operativi.
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